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Il punto di bianco della carta

Quante volte hai sperato che ti si dicesse “hai carta bianca!”?
A me tante, perché il più delle volta invece mi viene chiesto se ho carta bianca, ma bianca bianca!

Nel mio lavoro il punto di bianco della carta, la sua luminosità, sono fattori che possono influire sulla resa cromatica, sulla precisione della stampa e, ovviamente, anche sul risultato finale.

Su cosa influisce il punto di bianco della carta?

Quando si deve scegliere il tipo di carta, si deve quindi tenere in considerazione anche il punto di bianco, ovvero il suo grado di luminosità.
Maggiormente elevato sarà questo parametro, migliore sarà la resa finale dei colori sul documento stampato.

Effettuare una scelta consapevole, permetterà di raggiungere il risultato qualitativo che ti aspetti.
Le carte, infatti, non sono tutte uguali: ogni tipologia viene prodotta in modo diverso, ed anche per finalità differenti.

Da cosa dipende il punto di bianco della carta?

Sono le molteplici gradazioni di fibre e i processi chimici di realizzazione della carta stessa che incidono sul grado di “bianchezza”.

Le diverse gradazioni, che a volte non vengono percepite ad occhio nudo, sono evidenti fra carta naturale “con legno” e carta patinata.

La differenza sostanziale, che determina un diverso punto di bianco della carta, sta nella presenza quindi di fibre naturali non trattate per esempio e al contrario nella rifinitura, la cosiddetta patinatura della superficie della carta che avviene attraverso l’applicazione di pigmenti in sospensione acquosa.

Quale punto di bianco della carta scegliere?

La scelta della tipologia di carta e del suo punto di bianco è finalizzata a ciò che si desidera stampare. La resa cromatica è indiscutibile che risenta delle caratteristiche implicite della carta: in una carta patinata con meno assorbenza i colori vengono restituiti in una forma più “viva” e brillante, l’inchiostro non si espande e l’immagine stampata è più nitida; al contrario su una carta usomano si ricerca l’aspetto cromatico più naturale dei colori.

L’esempio più evidente è che un colore pantone che di per sé è un colore ben definito cambia nella sua definizione di applicazione coated o uncoated.

Chiedere carta bianca quindi non sempre è funzionale alle esigenze di resa estetica del tuo prodotto.
Così come spesso avere carta bianca nella vita quotidiana non sempre è una facilitazione!

 

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