Quando non c’era il cloud
La fotografia è stata da sempre intrinsecamente connessa al concetto di stampa. Per decenni sin dalla sua invenzione si può dire che la stampa sia stata in sostanza parte integrante di essa.
L’avvento dell’era digitale ha contribuito in maniera massiccia a scavare un solco profondo tra la realizzazione del concetto fotografico e la sua concretizzazione fisica, la stampa fotografica.
Oggi ogni dispositivo mobile è pieno di tonnellate di foto poco o per nulla significative, ma se ci viene voglia sfogliare un album fotografico, dobbiamo tornare indietro nel tempo alle foto della nostra infanzia o addirittura a quelle dei nostri genitori.
La stampa nel mondo dell’arte fotografica
Ma se è vero che negli anni si è persa l’abitudine alla stampa delle foto personali, questo legame imprescindibile non si è mai affievolito per ciò che concerne il rapporto tra la fotografia d’autore e le pubblicazioni ad essa dedicate.
Si può dire anzi l’esatto contrario. l’evolversi dei tempi ha consolidato questo dualismo, rendendo le pubblicazioni di cataloghi fotografici o di monografie di eminenti autori degli autentici oggetti di culto e in qualche modo anche un punto di arrivo importante per ogni giovane autore che intenda affermarsi nel mondo della fotografia.
La stampa, uno strumento di creatività ulteriore
Il profondo legame tra la concezione artistica e la sua controparte fisica si è esaltato nel corso degli anni attraverso l’invenzione di nuove soluzioni nel mondo della stampa.
La scelta di un particolare supporto e delle sue caratteristiche diventa un modo per distinguersi e per esprimere attraverso la propria pubblicazione sensazioni in linea con le proprie tematiche artistiche.
Grammatura, luminosità, punto di bianco, texture, sono tutti fattori che influiscono sulla qualità cromatica e sul risultato. Elemento primario per la scelta del supporto cartaceo è la resa cromatica, in una carta patinata con meno assorbenza i colori vengono restituiti in una forma più “viva” e brillante, l’inchiostro non si espande e l’immagine stampata è più nitida motivo per cui nella maggior parte dei libri fotografici viene preferita alla carta naturale detta usomano dove invece l’aspetto cromatico diventa meno brillante, più morbido, ottenendo però una maggiore naturalezza dei colori.
Anche l’introduzione di nuove tipologie di carta, ha regalato nuove possibilità in fatto di scelte stilistiche, Carte perlate, metallizzate, dai colori brillanti dotate di motivi unici, carte dalle sensazioni uniche al tatto e naturali, ad esempio la carta Xper proposta da Fedrigoni, che pur rientrando nella categoria delle naturali, restituisce una qualità cromatica pari alle carte patinate.
C’è poi un ulteriore capitolo in fatto di personalizzazioni che insiste sulla gamma di finiture speciali applicabili tanto alle copertine quanto alle pagine interne, le vernici ad esempio lasciano inalterate le cromie creano degli effetti di brillantezza anche parziali rendendo speciale ed unica la stampa.
Il libro fotografico nel corso degli anni, grazie all’utilizzo sempre più diffuso di questo tipo di soluzioni, è diventato quindi molto di più che un semplice portfolio delle opere di un artista. Si può dire che spesso tenda a diventare un oggetto d’arte di per se stesso. Proprio per l’importanza fondamentale che il mercato del libro fotografico riveste modernamente, ogni fotografo tende a curare in maniera particolare stile e dettagli delle proprie pubblicazioni.
La nuova stampa digitale: l’alta qualità che fa felici i fotografi
La stragrande maggioranza dell’editoria fotografica ha utilizzato fino ad oggi il sistema di stampa in offset. L’offset garantisce ovviamente una notevole resa qualitativa ma vincola alla produzione di tirature corpose per ammortizzare i costi di avvio macchine.
I progressi dei nuovi sistemi di stampa digitale intervengono in questo senso a creare un’ulteriore alternativa per tutti quegli autori che fanno della brillantezza dei colori e della profondità dei contrasti il loro tratto distintivo.
I nuovi sistemi digitali garantiscono infatti una sorprendente resa dei neri e dei contrasti, consentendo di mantenere una qualità di stampa eccelsa anche per tirature limitate, alla portata di artisti emergenti che vogliono muovere i primi passi in direzione della loro affermazione.
L’importanza di documentare l’arte
La cura delle pubblicazioni nel mondo dell’arte è diventata negli ultimi anni una parte fondamentale di ogni percorso personale. Tanto da diventare oggetto di una materia specifica in seno alle accademie di tutto il mondo.
La disciplina di Tecniche multimediali di comunicazione guida espressamente i giovani autori alla ricerca di una propria cifra espressiva anche e soprattutto nella realizzazione dei media di supporto e divulgazione delle proprie opere. Media quali la fotografia, i video e la stampa ovviamente.
Scripta manent
Anche in questo caso si dimostra quanto mai vera ed attuale la necessità antica di lasciare un segno del proprio passaggio, una testimonianza concreta della propria evoluzione, in qualcosa che possa passare di mano in mano e magari essere conservata come una preziosa testimonianza di un’esperienza di vita.